L’intelligenza ci salverà
by Redazione
Posted on Ottobre 9, 2008
Parlando stamane di politica con una cara amica intelligente e appassionata, ci siamo confessati paure e speranze per un mondo che non capiamo bene se sia lanciato a tutta velocità verso il Paradiso o l’Inferno. Dire che la situazione non è rosea mi sembra il minimo, eppure non si può fare a meno di sentire, ogni tanto, lungo il corpo, il fremito per qualcosa di bello che potrebbe accadere. La possibile elezione di Obama potrebbe, dico potrebbe, mettere in moto una benefica valanga di proporzioni anche molto superiori ai meriti del senatore dell’Illinois.
Ciaonè, 9 ottobre 2008
Parlando stamane di politica con una cara amica intelligente e appassionata, ci siamo confessati paure e speranze per un mondo che non capiamo bene se sia lanciato a tutta velocità verso il Paradiso o l’Inferno. Dire che la situazione non è rosea mi sembra il minimo, eppure non si può fare a meno di sentire, ogni tanto, lungo il corpo, il fremito per qualcosa di bello che potrebbe accadere. La possibile elezione di Obama potrebbe, dico potrebbe, mettere in moto una benefica valanga di proporzioni anche molto superiori ai meriti del senatore dell’Illinois.
Sarebbe ad esempio la prova solare che la scuola di Harvard, Milton Freedman e tutti i copioni che in giro per l’Europa lo hanno imitato, sono spazzatura, come certi prodotti finanziari. Con la mia amica ci siamo detti che ci vorrà del tempo, ci vorrà pazienza e ci vorrà speranza. E poi ci vorrà intelligenza, l’intelligenza di capire che gli orrendi danni procurati dalle nuove dottrine non si superano tornando alle vecchie, scoperchiando le tombe, perché magari ne escano zar rossi o neri. Noi non ce l’abbiamo la radiografia del nuovo mondo, della nuova economia, del lavoro che verrà, ciò che dobbiamo però ricordarci che né lo stomaco, né i glutei sono fatti per pensare, per quello ci vuole il cervello. A proposito di pensare con i glutei. Un cronista compassionevole deve aver chiesto un commento alla crisi nei mercati a Oliviero Diliberto. A parte le congratulazioni al cronista per averlo scovato, registriamo la smagliante battuta del terzo dei fratelli De Rege, Oliviero: “ è più onesto svaligiare una banca che costruirla”. E’ una frase da pirla e il fatto che l’abbia detta Brecht per primo, la rende pirla due volte.
Ciaonè, 9 ottobre 2008
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