Sono grato a Berlusconi. Da quando è sceso in politica, si è alzato il mio buon umore. Più di tredici anni in cui, con la storia della guerra ai comunisti, mi fa scompisciare dalle risate. E il riso, come è noto, fa buon sangue.
Ciaonè, 22 febbraio 2006
Sono grato a Berlusconi. Da quando è sceso in politica, si è alzato il mio buon umore. Più di tredici anni in cui, con la storia della guerra ai comunisti, mi fa scompisciare dalle risate. E il riso, come è noto, fa buon sangue.
Non sono grato ai DS. Da ieri, la cura Berlusconi mi è preclusa. Come faccio a curarmi? Ridere su ciò che credevo delle irresistibili panzane mi faceva bene, ora che ho scoperto che ha ragione lui, non ho più nulla da ridere e non posso sollazzarmi.
Ieri infatti, la Velina Rossa, il bollettino contundente di Massimo D’Alema, cannoneggia quei DS che se ne sono andati con Pannella in polemica con il loro partito, chiamandoli “pidocchi sulla criniera di un cavallo di razza”: il cavallo di razza sarebbero loro. Loro sarebbero i DS.
La garbata espressione è una citazione di Togliatti,- che loro definiscono il migliore (!), – il quale così amabilmente bollò Ignazio Silone. Molti anni dopo, il loro segretario Longo chiamò così Magri, Castellina, Rossanda, Pintor e tutto il gruppo del Manifesto. Il PCI poteva fare ditta con i democristiani – e la fece –, poteva persino far finta di non sapere che questi intrugliavano con i missini, ma non ha mai perdonato i suoi che se ne vanno.
Allora come ora.
E io non ho più di che ridere e non so come curarmi.
Ciaonè, 22 febbraio 2006
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