Io aspetterò…
by Redazione
Posted on Giugno 26, 2015
Tengo a precisare che sempre, ma tanto più oggi, quello che dico vale a malapena per me e per nessun altro. Al raduno del Family Day, Kiko Arguello, fondatore dei neocatecumenali, che Dio lo perdoni, ha detto che un uomo senza fede dispone solo dell’amore della moglie, se costei lo lascia, lui sperimenta l’inferno e dunque, il suo primo istinto è desiderare di ucciderla. Non ho ben capito se Kiketto nostro, uno che con le parole ci sa fare, si senta più vicino a chi cede o a chi resiste a quell’istinto, quello che ho capito è che lui pensa che il femminicidio sia colpa delle donne. E bravo Kiko.
La simpatica adunanza del Family si è svolta nelle stesse ore in cui il Papa ha posto al prossimo Sinodo una questione immensa che non è quella di perdonare o tollerare o far finta di ignorare omosessuali e divorziati risposati, ma di “accoglierli”, che è la stessa differenza che c’è tra le strisce pedonali e una zebra. Proprio tutta un’altra cosa.
Io che sono divorziato risposato ma, se volete, anche omosessuale, rumeno, transgender, galeotto, laziale, eccetera, eccetera, aspettavo da anni che venisse il mio momento per ritornare a casa. Ma sono ancora disposto ad aspettare, a restare in esilio, ad entrare in Chiesa in silenzio e sedermi in fondo, purché il Papa, che forse al Sinodo può chiedere al massimo una sola cosa, gli chieda di togliere il diritto di parola a Kiketto e se continua, di buttarlo nelle segrete di Castel Sant’Angelo e poi buttare la chiave.
So che il Papa va spesso sul nostro sito, se mi sta leggendo…
Fabrizio Molina
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