Cooperazione Internazionale dell’Italia: prospettive con la nuova legge
by Redazione
Posted on Aprile 8, 2015
Di Vincenzo Pira presidente dell’Associazione Armadilla Onlus
L’approvazione della Nuova legge di cooperazione internazionale (la n. 125 del 2014) è un fatto d’indubbio valore e ne va dato merito a tutte le persone e entità che hanno contribuito a ciò. Ma è sufficiente approvare la nuova legge per far funzionare il settore della cooperazione italiana allo sviluppo umano sostenibile?
La legge è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 28 agosto 2014 ma ancora, ad oggi, non sono stati approvati i Regolamenti applicativi.
La legge prevedeva alcuni provvedimenti fondamentali per l’applicazione della legge che aspettano di essere ancora formalizzati:
1. L’articolo 15 prevede l’istituzione del Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo “con il compito di assicurare la programmazione ed il coordinamento di tutte le attività” previste nella legge “nonché la coerenza delle politiche nazionali con i fini della cooperazione allo sviluppo”.
2. L’articolo 16 prevedeva che entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge si istituiva il Consiglio Nazionale per la cooperazione allo sviluppo; composto dai diversi soggetti coinvolti in questo settore, vuole essere lo strumento che favorisce la partecipazione attiva e democratica della società civile dando pareri e orientamenti sui temi di maggior rilevanza della cooperazione internazionale dell’Italia.
3.L’articolo 17 prevede l’istituzione dell’Agenzia con il compito di coordinare gli aspetti tecnico–operativi di quanto previsto nella Legge. L’articolo 20 prevedeva che entro 180 giorni dalla pubblicazione della legge doveva essere emanato il Regolamento del funzionamento dell’Agenzia.
Quali difficoltà hanno impedito il rispetto delle scadenze di tali importanti adempimenti ? Quanto tempo ci vorrà affinché quanto previsto si realizzi?
Negli ultimi decenni l’Italia ha visto anche in questo settore troppa lentezza, scarsa trasparenza nelle procedure in vigore che hanno rappresentato il principale ostacolo che si è dovuto affrontare per poter sviluppare un’azione più efficace e coerente.
La mancanza di risorse, i tempi, spesso lunghissimi, che intercorrono tra le diverse fasi delle istruttorie dei progetti rendono molto difficoltoso realizzare in modo credibile i progetti approvati e reso praticamente impossibile l’utilizzo dello strumento degli aiuti di emergenza nell’ambito della cooperazione bilaterale.
Indipendentemente dall’approvazione della nuova legge, occorre confrontarsi da subito con le problematiche sottese all’identificazione di modalità e strumenti compatibili con i tempi e le caratteristiche operative della cooperazione internazionale. La scarsità delle risorse umane coinvolte costituisce un motivo in più per “ridisegnare” un sistema di procedure in grado di funzionare a partire dalle condizioni date.
Un altro tema riguarda l’adozione di nuovi strumenti operativi capaci di riattivare in modo sostanziale la nostra cooperazione bilaterale e di rendere più agile l’utilizzazione del canale multilaterale.
Altro aspetto riguarda il riconoscimento dei “nuovi attori” della cooperazione e come fare sistema tra tutti.
Dal garantire un monitoraggio e un sistema di valutazione indipendente passerà la possibilità che la nuova legge sia un successo o un fallimento.
A partire dai Regolamenti applicativi e dalla volontà politica di rispettare gli impegni presi e sottoscritti.
Scarica QUI il Documento completo. Vedi anche il sito http://armadilla.coop/
Lascia un commento