Cittadinanza, riforma in arrivo?
by Redazione
Posted on Ottobre 24, 2014
di Beppe Casucci
Un testo unificato delle circa 30 proposte di legge giacenti alla Camera, in materia di riforma della legge 91/92, starebbe a breve per arrivare in aula. Il condizionale è d’obbligo viste le docce scozzesi cui il nostro Parlamento ci ha spesso abituato, ma abbiamo ragione di credere che l’obiettivo sia vicino davvero.
L’articolato di legge è il frutto di notevoli mediazioni tra le varie forze politiche, ma soprattutto tra PD, Forza Italia e NCD. Il testo prevedrebbe un mix tra ius soli e ius culturae: la cittadinanza potrà essere richiesta per chi è figlio di genitori stranieri residenti ininterrottamente in Italia da almeno 5 anni; anche chi è arrivato nel nostro Paese entro i cinque anni d’età ed ha completato almeno un ciclo scolastico, potrà fare richiesta dopo aver compiuto il 18° anno. Inoltre, chi studia e completa la scuola dell’obbligo, potrà fare richiesta di cittadinanza anche se è arrivato in Italia entro il 12° anno di età. Cittadinanza anche per lo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano, dopo aver soggiornato per almeno due anni. Per gli adulti rimane tutto come prima: dieci anni ininterrotti di residenza; requisiti minimi di reddito già previsti per il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo ed esame d’italiano ed educazione civica. La riforma forse non piacerà a tutti, ma è un notevole passo in avanti anche simbolico in direzione dell’integrazione degli stranieri e dei loro figli. Si spiegano così le recenti dichiarazioni di PD e Forza Italia sull’imminenza della riforma.
Speriamo che il 2014 archivi positivamente un dibattito che si è trascinato per molti anni a volte senza costrutto, tra contrapposizioni ideologiche e richieste di riforma a volte massimaliste.
Nessun Luogo è Lontano si è sempre dichiarato a favore di un percorso moderato di riforma anche per avere una larga base consensuale. L’obiettivo era ed è quello di riscrivere il contratto sociale tra stranieri e italiani, a distanza di 22 anni dalla prima riforma del 1991.
Lo abbiamo fatto – assieme a sindacati, associazioni e personalità – attraverso la promozione e partecipazione a numerosi incontri, dibattiti, dichiarazioni e contributi scritti.
Oggi che la riforma sembra in arrivo possiamo forse dire che un pizzico di merito sarà anche nostro.
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