Per Maria Carla e per la sua generazione
by Redazione
Posted on Febbraio 26, 2008
Facendoci faticosamente largo tra i nostri amici che ci prendono in giro, Maria Carla ed io parliamo spesso di letteratura. Una volta ci siamo inoltrati a parlare di Verga, tante ce ne siamo dette che solo la reciproca signorilità ci ha impedito la rissa. Io a sostenere che a Verga non può essere tolto il merito, pur se da gran borghese e forse proprio perciò con maggior coraggio, di aver consentito, per la prima volta, alle plebi meridionali, di fare il loro ingresso nella letteratura. Lei ferma come una sbarra d’acciaio a sostenere che anche Verga non ha fatto abbastanza per la Sicilia, a dire che nessuno si sogna di accumunarlo ad un Tomasi di Lampedusa, ma che in fondo la sua magnanimità verso i poveracci, non ha spostato di un millimetro il male oscuro della sua terra.
Ciaonè, 26 febbraio 2008
Facendoci faticosamente largo tra i nostri amici che ci prendono in giro, Maria Carla ed io parliamo spesso di letteratura. Una volta ci siamo inoltrati a parlare di Verga, tante ce ne siamo dette che solo la reciproca signorilità ci ha impedito la rissa. Io a sostenere che a Verga non può essere tolto il merito, pur se da gran borghese e forse proprio perciò con maggior coraggio, di aver consentito, per la prima volta, alle plebi meridionali, di fare il loro ingresso nella letteratura. Lei ferma come una sbarra d’acciaio a sostenere che anche Verga non ha fatto abbastanza per la Sicilia, a dire che nessuno si sogna di accumunarlo ad un Tomasi di Lampedusa, ma che in fondo la sua magnanimità verso i poveracci, non ha spostato di un millimetro il male oscuro della sua terra. Dovreste sentirla Maria Carla quando dice “ la mia terra”, altro che Woody Guthrie! E io a urlarle: “ E padron ‘Ntoni? E Mastro Don Gesualdo?” E lei che ad un certo punto smette di parlare, guardandomi con un po’ di commiserazione. Da quella discussione me ne sono andato certo di aver ragione io. Su ciò che deve aver pensato lei, non ho mai avuto dubbi.
Ho pensato molto in questi giorni a Maria Carla, a Dario e ai loro amici di trent’anni, ai loro sogni di un’altra Sicilia. Una Sicilia che somigli un po’ di più ai siciliani e un po’ meno ai Soprano.
Avete visto gli uomini indicati dal Cavaliere per le regionali in Sicilia?
Avevo torto io e ragione Maria Carla.
Ciaonè, 26 febbraio 2008
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