Grave sfruttamento, Uil: bene il Piano nazionale contro la tratta, ora bisogna renderlo esecutivo
by Redazione
Posted on Maggio 4, 2016
L’Italia è al primo posto – tra i 28 Stati membri dell’Unione Europea – per numero di vittime di tratta per sfruttamento sessuale e lavorativo. Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro sono 21 milioni le persone costrette al lavoro forzato nel mondo. Tra le 50 e le 70 mila le persone vittime di tratta in Italia. Un fenomeno in aumento, poco conosciuto e legato molto alla crescita dei flussi migratori. Questi dati, insieme al complesso fenomeno della tratta di esseri umani, sono stati al centro di un seminario organizzato dalla Uil. Durante i lavori si è discusso dell’importanza e dell’efficacia del Piano nazionale d’azione contro la tratta ed il grave sfruttamento, adottato dal governo in attuazione di una direttiva europea. La Uil chiede al governo di impegnarsi rendendolo esecutivo. Aiuti alla persona, legalità e contrasto le parole chiave.
“Il vero contrasto è togliere soprattutto le donne dal ricatto di dover sottostare a forme di sfruttamento”, ha detto Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL. Ed ha aggiunto: “quindi, aiutare queste persone, significa svuotare il bacino delle associazioni delinquenziali, dei malfattori, delinquenti che sfruttano, ripeto, soprattutto donne al 70%, soprattutto ahimè sfruttamento sessuale; significa appunto prosciugare il lago in cui operano questi criminali”.
Per Maria Pia Mannino, responsabile Pari opportunità della UIL, il Piano d’azione contro la tratta non rappresenta la panacea per tutti i mali, ma è un passo in avanti. “Mettere insieme, in questa cabina di regia prevista all’interno del piano, non solo la parte istituzionale, ma anche gli attori sociali – come il sindacato in questo caso – credo possa diventare uno strumento utile per cercare in qualche mondo di aiutare questa gente ad uscirne fuori”, ha dichiarato la dirigente UIL.
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