Respect act: il nostro contributo contro il terrore
by Redazione
Posted on Marzo 24, 2016
di Fabrizio Molina
Ora viene il difficile: mettere la nostra paura, lo sgomento, la rabbia e il pianto al servizio di una possibile rinascita. Se non riusciremo, il destino della nostra civiltà è segnato. Il terrorismo vive dove la speranza muore, dove si rinuncia a concepire la lotta per il domani come l’istinto alla vita che sconfigge il nichilismo e la morte.
L’attentato in Belgio avviene dopo poco tempo quello di Parigi; risuonano ancora nelle orecchie di tutti noi le parole e le analisi sul terrore parigino e già siamo immersi nell’orrore belga. Facciamo bene ad ascoltare gli esperti, gli studiosi, chi cerca di capire e di spiegarci. La possibilità di sapere, anzi, il diritto alla conoscenza è il più importante dei diritti che ci siamo conquistati e che ora dobbiamo difendere e accrescere. È la conoscenza il nemico che il terrorismo non sopporta. Perché è dalla conoscenza che dipende qualunque libertà se per libertà si intende soprattutto “conoscere per deliberare”.
Nessun Luogo è Lontano offre se stessa, la propria esperienza maturata in vent’anni di pedagogia civile per le giovani generazioni; soprattutto mettiamo a disposizione la certezza che non possiamo rispondere al terrore con lo scontro di civiltà. Ci mettiamo oggi a disposizione di un progetto più grande. Quello di cambiare per poter continuare ad essere quello che in occidente abbiamo deciso di essere: imperfetti ma democratici, imperfetti ma tolleranti, imperfetti ma laici, pari, aperti, liberi e civili. Consapevoli che l’insieme pesante dei nostri limiti è inferiore alle ragioni dei valori in cui crediamo.
Annunciamo oggi, adesso, che come per il passato abbiamo speso ogni nostra energia su diritti politici e di voto agli immigrati oggi, coerentemente con quella scelta, impegneremo ogni sforzo per giungere a una proposta di legge che chiamiamo Respect Act; una legge che dovrà nascere da una nuova mentalità. La presenteremo alla nostra Assemblea del prossimo ottobre e la prepareremo a partire da subito. La confronteremo con le forze sociali, economiche e politiche, chiedendo suggerimenti e sostegno. Sarà il nostro contributo alla ripartenza, alla speranza, a un nuovo inizio. Sarà il nostro invito rivolto a tutti, perché ognuno cominci o continui a fare qualcosa per costruire la pace nella giustizia. È proprio questo il momento di cominciare.
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