“Messi al bando/2”: alcuni presidenti di municipi incontrano le associazioni e promettono sostegno
by Redazione
Posted on Gennaio 15, 2016
Comunicato Stampa
I Presidenti e gli Assessori dei Municipi 1°, 5°, 13° e 14°, incontrano le associazioni che gestiscono i Centri Interculturali a Roma e promettono ogni sforzo per fermare un Bando che ne determinerà la chiusura a fine febbraio
“Deve essere chiaro a tutti che i nostri Municipi difendono le politiche interculturali a Roma che hanno nei Centri una esperienza di eccellenza da oltre vent’anni; non difendiamo le singole associazioni, ma il servizio ai minori stranieri e italiani nella nostra città”: lo hanno detto, praticamente ad una sola voce, Sabrina Alfonsi, presidente del 1° Municipio, che ha promosso l’incontro e che era accompagnata dall’assessore alle Politiche Sociali Emiliano Monteverdi; da Giammarco Palmieri, presidente del 5° Municipio, Sabrina Giuseppetti assessore al sociale del 13° Municipio e da Valerio Barletta, presidente del 14° Municipio.
Durante l’incontro, le associazioni hanno ribadito con forza che fare Centro Interculturale, vuol dire sviluppare politiche e pratiche educative fin dalla più tenera età dei minori, coinvolgendo le famiglie, sostenendo la scuola, per educare bambini e giovani alla civile convivenza, all’antirazzismo, al rispetto delle differenze, al rifiuto di ogni violenza; i Centri Interculturali sono un antidoto al bullismo, all’esclusione sociale, alla dispersione scolastica. Centro Interculturale, non vuol dire nidi e asilo a prezzi stracciati, babysitteraggio da quattro soldi, da pagare con una mancia come se gli operatori non fossero professionali, i ragazzi non fossero uguali agli altri, le famiglie non avessero diritti.
“Dispiace constatare – hanno ribadito le associazioni – come mentre l’Europa e il Ministero degli Interni, proprio in questi giorni, attraverso i Fondi Fami, abbiano deciso di investire sull’intercultura (l’Europa lo fa per tutto il Continente, il Ministero lo fa per l’Italia), il Comune di Roma esclude i ragazzi da 6 a 18 anni, rende impossibile la partecipazione di quelli da 0 a 6 anni prevedendo stanziamenti che non consentono di applicare nemmeno il CCNL agli operatori che ci lavorano e, in pratica, decreta la fine di una esperienza di quasi trent’anni.
“I fatti sono questi e non sarà alzando i toni o trattando le associazioni come importuni straccioni che ci fermeranno” – continuano le associazioni-, “ molti di noi non parteciperanno al bando e valuteremo, ancora in queste ore, ogni azione legale possa servire a contrastare un bando sbagliato, ingiusto, stilato da chi non conosce né il settore, né il servizio e, riteniamo, con infinite lacune di ordine giuridico”.
La riunione si è conclusa con l’impegno dei Municipi ad agire immediatamente e con l’auspicio delle associazioni che il Comune di Roma si renda conto che dalle sue affrettate decisioni nasceranno problemi e più che probabili questioni di ordine pubblico, quando il 29 febbraio bambini e famiglie resteranno in strada e ragazzi si aggireranno nei quartieri senza punti di riferimento che solo chi non conosce nulla dei Centri Interculturali può sottovalutare.
I Centri Interculturali di Roma
Uff. stampa: Fabrizio Molina 339.2156772 Massimo Guidotti 339.2357198
ROMA.15.1.2016
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