Una garanzia
by Redazione
Posted on Febbraio 18, 2008
Certo Roma è un pianeta a sé. Fino al 1870 capitale dello Stato Pontificio, dopo di allora, se si escludono Ernesto Nathan e Petroselli, lo stesso. La differenza tra i sindaci di qualunque colore è sempre stata sul quanto tempo si dovesse restare in ginocchio davanti alle gerarchie, mai sulla possibilità di obbedire ma in piedi e magari a schiena dritta. Ci credereste? Questa città ha tollerato borgomastri come Signorello, Darida, Petrucci, Carraro, roba da ammazzare un bufalo. Poi ci sono stati Rutelli e Veltroni; intendiamoci nessuno è perfetto, ma è stato come passare dal grammofono all’i-pod; non solo un balzo di qualità, piuttosto un’uscita dal seminario, una pasquinata lunga quindici anni, una roba così.
Ciaonè, 18 febbraio 2008
Certo Roma è un pianeta a sé. Fino al 1870 capitale dello Stato Pontificio, dopo di allora, se si escludono Ernesto Nathan e Petroselli, lo stesso. La differenza tra i sindaci di qualunque colore è sempre stata sul quanto tempo si dovesse restare in ginocchio davanti alle gerarchie, mai sulla possibilità di obbedire ma in piedi e magari a schiena dritta. Ci credereste? Questa città ha tollerato borgomastri come Signorello, Darida, Petrucci, Carraro, roba da ammazzare un bufalo. Poi ci sono stati Rutelli e Veltroni; intendiamoci nessuno è perfetto, ma è stato come passare dal grammofono all’i-pod; non solo un balzo di qualità, piuttosto un’uscita dal seminario, una pasquinata lunga quindici anni, una roba così.
E guardate, che descrivere Rutelli e Veltroni due laici, autonomi dal Vicariato, è come affermare che Mentana è autonomo da Berlusconi. Non è vero, ma se uno pensa a Emilio Fede…
Il ritorno di Rutelli, in questo quadro, non appare la riedizione di un vecchio film, tipo il ritorno di Rin tin tin, piuttosto esso si appalesa come il ritorno della saggezza in luogo dell’avventura.
Così sarebbe, se da un paio di giorni non circolasse il nome di Giuliano Ferrara. Questa è la vera novità. Con lui, avremmo l’apoteosi di Ruini: che non ha voluto la fecondazione assistita e ora ci impone la clonazione terapeutica.
Ciaonè, 18 febbraio 2008
Lascia un commento