Forse

E così Mastella se ne và. Forse. Dopo trent’ anni di onorata carriera, trascorsi a conservare gelosamente la sua Benevento come avamposto del terzo mondo nell’Italia post – moderna, ci lascia. E se cambia sistema elettorale perderemo magari anche Di Pietro. Forse. Un uomo che testimonia da vivo che un tempo siamo stati migranti con la valigia di cartone. Se ne andrà con la sua Italia dei Valori, romanticamente convinto che il Molise stia in Italia.

Ciaonè, 22 gennaio 2008

E così Mastella se ne và. Forse. Dopo trent’ anni di onorata carriera, trascorsi a conservare gelosamente la sua Benevento come avamposto del terzo mondo nell’Italia post – moderna, ci lascia. E se cambia sistema elettorale perderemo magari anche Di Pietro. Forse. Un uomo che testimonia da vivo che un tempo siamo stati migranti con la valigia di cartone. Se ne andrà con la sua Italia dei Valori, romanticamente convinto che il Molise stia in Italia.

Forse perderemo Pecoraro Scanio, l’uomo che con la sua esistenza rivaluta la Lega. Lo perderemo, forse. E potremmo perdere Giordano, segretario di Rifondazione che non è come l’Udeur un partito personale, ma la camera in subaffitto di Bertinotti. Potremmo perdere Dini e con lui la convinzione che la politica non è solo immagine; e Bordon, Turigliatto, persino Storace. E con loro la certezza che la politica non è solo cervello. Li potremmo perdere. Forse. Ma se passa il referendum riacquisteremmo Segni; del resto anche Fiorello ha richiamato in tv l’annunciatrice in pensione Nicoletta Orsomando. Avremmo di nuovo con noi tutti i referendari: Alemanno, Parisi il professor Gazzetta, che sempre alle prese con gli scatoloni del referendum, non si capisce quando lavori.

C’è insomma nell’aria un qualcosa di nuovo. Forse.

Ciaonè, 22 gennaio 2008