Volare, oh! oh!

Che splendida canzone che aveva scritto Domenico Modugno. La conoscono tutti, anche sotto gli otto anni. Per i turisti americani è addirittura un mantra. Se vi capita di incontrarne, in quelle orride pizzerie sull’Appia Antica convenzionate con i tour – operetor, vedrete questi pronipoti di Abramo Lincoln cantare ubriachi fradici questo indimenticabile successo italiano. “Volare” rappresenta l’Italia quasi come gli spaghetti e più del mandolino e del papa.

Ciaonè, 17 dicembre 2007

Che splendida canzone che aveva scritto Domenico Modugno. La conoscono tutti, anche sotto gli otto anni. Per i turisti americani è addirittura un mantra. Se vi capita di incontrarne, in quelle orride pizzerie sull’Appia Antica convenzionate con i tour – operetor, vedrete questi pronipoti di Abramo Lincoln cantare ubriachi fradici questo indimenticabile successo italiano. “Volare” rappresenta l’Italia quasi come gli spaghetti e più del mandolino e del papa.

Ecco perché suona male che proprio noi si debba restare senza compagnia aerea di bandiera. Il volo rappresenta per l’Italia, ciò che la croce uncinata rappresenta per i nazisti, quello che la mascherina è per la banda Bassotti, quello che la carne al sangue è per Dracula. Un tutt’uno.
Invece niente. Allo stato, Alitalia interessa una Compagnia italiana minore, il cui amministratore ha offerto tutto quello che c’era nel porcellino del figliolo, e la compagnia di bandiera francese che qualche anno fa ce l’avrebbe pure pagata bene, ma da quando gli abbiamo soffiato il mondiale, teme una sollevazione popolare e dunque…

Io, nel mio piccolo, avanzo una proposta, che in teoria andrebbe bene per entrambi ma, secondo me, è meglio che l’accettino i francesi. Io l’Alitalia gliela darei anche gratis, al massimo con una decina di voli gratis all’anno per Mastella, purché si prendano pure Cimoli. Solo che se vince la compagnia italiana, quel fenomeno ci resta in patria. Meglio i francesi.

Ciaonè, 17 dicembre 2007