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Gli odiosi straordinari

by Redazione

Ieri è passato il protocollo sul welfare. Con qualche sofferenza, par di capire. Soprattutto i dieci o dodici partiti comunisti, presenti con quel nome solo da noi e in Katanga, che proprio non ne volevano sentir parlare. Talmente non volevano, talmente hanno minacciato sfracelli, che poi l’hanno votato. Evabbè, capita!

Ciaonè, 29 novembre 2007

Ieri è passato il protocollo sul welfare. Con qualche sofferenza, par di capire. Soprattutto i dieci o dodici partiti comunisti, presenti con quel nome solo da noi e in Katanga, che proprio non ne volevano sentir parlare. Talmente non volevano, talmente hanno minacciato sfracelli, che poi l’hanno votato. Evabbè, capita!

Il fatto ha avuto però un effetto deleterio per l’immagine del popolo rosso, nel senso che ha oscurato nei media, il vero risultato portato a casa da Giordano, Diliberto e compagnia cantante. La vittoria sulle, cosiddette, trentacinque ore. Forse non tutti si sono accorti, infatti, che l’arcipelago scarlatto ha vinto la battaglia contro gli straordinari, favorendo così più lavoro per tutti. E loro per primi hanno cominciato a dare il buon esempio; infatti, di questi tempi, supportare Bertinotti alla presidenza della Camera, ingoiare il rospo Dini, costruire l’indispensabile casa comune con Mussi e Angius, portare la carogna di Lenin a Roma per far contento Diliberto, farsi bocciare dai lavoratori i referendum che fanno in fabbrica, li impegna per tutte intere le trentacinque ore lavorative che ci sono in una settimana. A quel punto, coerentemente smettono di lavorare ed entrano in turno Di Pietro che parla di mala giustizia e il Papa che definisce prigioni i Cpt. Questa è coerenza.

Ciaonè, 29 novembre 2007


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