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Iscrizione a Nessun luogo è lontano 2010-2014
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Cari Amici,

con la fine del 2010 termina il ciclo quadriennale che l’Assemblea 2006 di Nessun luogo è lontano ha affidato all’attuale Consiglio Direttivo e ha inizio il successivo quadriennio con la nuova Assemblea indetta per il 26 e il 27 novembre: “IMMIGRAZIONE: DISARMO IDEOLOGICO E PATTI DI CITTADINANZA”.

Gli obiettivi fissati nel 2006 risultavano chiari e definiti nei loro contorni anche se ardui nella realizzazione di ogni giorno.
Noi del Consiglio Direttivo riteniamo di esserci mossi con impegno e coerenza verso le mete assegnate, pur in presenza dell’esplosione di una crisi economica che ha pesantemente condizionato la nostra azione e di una perdurante difficoltà politica che ha reso non facile collocare il nostro contributo di idee e proposte presso i decisori politici e i rappresentanti istituzionali.

Allora la nostra Assemblea pensava che Nessun luogo è lontano dovesse rappresentare un corpo sociale intermedio capace di agire, proporre, impegnarsi per una immigrazione governata e pensata con gli strumenti della modernità. Si aveva ben chiaro che gli spostamenti umani rappresentavano e rappresentano in modo diretto e indiretto il mondo contemporaneo e che, quindi, la loro strategicità per gli assetti sociali andava e va sottratta all’ideologismo in quanto tale, accettando la sfida di sperimentare nuove strade per l’intercultura, il dialogo sociale, la cittadinanza.

Su questa idea, si innestava l’importanza della “opzione educativa”, nella certezza che elaborare, strutturare e rappresentare scelte politiche non potesse, per una associazione come Nessun luogo è lontano, essere sufficiente. Dovevamo in sostanza impegnarci nei cosiddetti servizi alla persona, intendendo con ciò soprattutto centri interculturali di aggregazione giovanile; dovevamo così “corrompere” le nostre idee nel raffronto costante con la realtà; imparando, dal confronto quotidiano e perturbante tra idee e prassi, quale fosse il punto più alto di sintesi possibile. Un mandato alto, dunque, ma tutt’altro che filosofico e astratto.
Quindi proposta culturale e politica, animazione giovanile, impegno internazionale; attività che non solo non sono in contraddizione, ma che fissano il DNA associativo, il nostro Statuto materiale e non si potrebbe cambiare questa scelta senza diventare un’altra cosa, diversa da Nessun luogo è lontano.

Ora, però, che è arrivata la scadenza statutaria perché il percorso dei prossimi quattro anni continui e sia effettivo, bisogna partecipare e sceglierci, iscrivendosi innanzitutto, e poi, secondo le possibilità di ognuno, partecipare al nostro progetto.

Le iscrizioni si sono aperte il 28 ottobre e si chiuderanno il 21 novembre, in vista dell’Assemblea. In questo periodo di tempo a tutti sarà consentito di dare personalmente la propria adesione compilando la scheda di iscrizione che, una volta riempita, dovrà essere inviata per posta (via del Gazometro, 23) oppure per e-mail ([email protected]) o fax (06.57288834), per poi essere preferibilmente consegnata in originale il giorno dell’Assemblea. La quota è fissata in euro 10 (dieci).

Il nucleo di aderenti che si raggiungerà sarà la nuova Assemblea di Nessun luogo è lontano; sarà il nucleo di un nuovo inizio, legato ad una fase comunque diversa da quella del 2006, per certi aspetti profondamente diversa.

A noi che abbiamo condotto fin qui l’Associazione, resta l’orgoglio di aver preso parte ad un’impresa straordinaria, di resistenza all’indifferenza, all’indifferentismo etico e politico di cui la nostra società a volte appare permeata. Soprattutto ci ha gratificato scagliarci con determinazione contro i luoghi comuni, le frasi fatte, l’autoreferenzialità mostrata dalle principali forze politiche sul tema dell’immigrazione.

Abbiamo imparato molto in questi anni, ma due cose su tutte: le migrazioni se governate potranno rappresentare la salvezza del nostro mondo, ma perché ciò sia, dobbiamo battere il pensiero pigro e convenzionale e misurarci sulle novità e le sfide della modernità.
La seconda l’abbiamo appresa lavorando con i giovani: italiani di nascita e di avventura, vecchi e nuovi arrivi. I giovani sono un tesoro grande e contraddittorio, non assomigliano per nulla all’immagine desolata che ne danno i “vecchi dentro”. A noi adulti non è chiesto di condividerli e forse neanche di capirli, ma di consentire loro di diventare grandi, di farsi avanti, di giocarsi la loro partita. Non sono quasi mai loro il problema, ma quelli tra di noi che hanno paura: del nuovo, dello sconosciuto, del perturbante.
Noi crediamo che su immigrazione “e dintorni” ci sia molto buon senso e originalità da mettere in campo, ma nulla di cui avere paura.

Il Consiglio Direttivo


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