Tutto un equivoco
by Redazione
Posted on Settembre 12, 2007
Stavolta D’Alema l’ha fatta grossa. Lo dicono tutti: è intelligente, preparato, un filo supponente ma, soprattutto, vittima del suo ruvido carattere. Stavolta ha peccato di precipitazione, come non di rado gli capita. Il fatto: come tutti sanno bene, il problema dell’islam democratico e dei suoi rapporti con l’occidente è una delle cose più facili del mondo. Inutile dunque affrontare la citata quisquilia con centri studi, barbosi dibattiti, analisi fatte sul campo.
Ciaonè, 12 settembre 2007
Stavolta D’Alema l’ha fatta grossa. Lo dicono tutti: è intelligente, preparato, un filo supponente ma, soprattutto, vittima del suo ruvido carattere. Stavolta ha peccato di precipitazione, come non di rado gli capita. Il fatto: come tutti sanno bene, il problema dell’islam democratico e dei suoi rapporti con l’occidente è una delle cose più facili del mondo. Inutile dunque affrontare la citata quisquilia con centri studi, barbosi dibattiti, analisi fatte sul campo.
Tutta roba da fighette mangia a sbafo. IL deputato leghista Borghezio lo sa e ieri ha deciso di risolvere in un paio d’ore la questione andando a manifestare a Bruxelles insieme ad un manipolo di fiamminghi, notoriamente più sbronzi al mattino che alla sera. Il nostro eurodeputato, disvelando tutta la debolezza ribalda con cui l’Europa affronta la questione islamica, l’ha risolta in due parole: “gli islamici fora dai bàl!” E ci voleva tanto? Siccome era però, come di consueto, un pò alticcio, i poliziotti l’hanno portato in guardina per qualche ora. A quel punto, apriti cielo!
D’Alema ha protestato vibratamente, il nostro ambasciatore ha faticato a convincere le autorità locali che si trattava di un politico e non di un oste della bassa Garfagnana….un vero macello. Se D’Alema avesse riflettuto e si fosse confrontato con l’altro vicepremier Rutelli, che nel frattempo stava proponendo di schedare il DNA anche di chi si ferma in divieto di sosta, avrebbe capito che si stavano solo sperimentando nuove possibili maggioranze, che un giorno forse diventeranno politiche, ma già oggi sanciscono l’accordo sull’etichetta dei vini.
Ciaonè, 12 settembre 2007
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