L’Italia non fa abbastanza
by Redazione
Posted on Maggio 16, 2007
Come si può pensare che nella civiltà della globalizzazione e dell’informazione senza barriere ci sia qualcosa che può restare segreto, nascosto, misconosciuto? Semplicemente non si può o, meglio, non si può nemmeno immaginare. Tutto passa nelle fibre ottiche, nelle cablature, sul satellite, sulla rete: il telefonino già sembra un reperto, quasi come i dischi in vinile.
Ciaonè, 16 maggio 2007
Come si può pensare che nella civiltà della globalizzazione e dell’informazione senza barriere ci sia qualcosa che può restare segreto, nascosto, misconosciuto? Semplicemente non si può o, meglio, non si può nemmeno immaginare. Tutto passa nelle fibre ottiche, nelle cablature, sul satellite, sulla rete: il telefonino già sembra un reperto, quasi come i dischi in vinile.
Fai una cosa in Italia e reagiscono in Honduras. L’Italia non si impegna sulla riduzione dei gas serra? L’Europa ti biasima e ti multa. Wolfowitz fa affarucci col sistema creditizio? La Banca Mondiale lo svergogna. Fassino dice che i Dico non sono un’urgenza ma che i DS andranno al gay pride? Non gliene frega niente a nessuno, ma se gliene fregasse potrebbero venirlo a sapere.
La globalizzazione ha bisogno però di grandi casse di risonanza, di grandi testimoni. Solo così il messaggio, come si dice, passa. Ad esempio: perché in Italia ha vinto il centro sinistra? Ma perché Umberto Eco ha minacciato che in caso di vittoria di Berlusconi, sarebbe emigrato in Francia. Si capisce, la gente ha preso paura.
Perché è nata in questi giorni una piccola speranza che la moratoria internazionale contro la pena di morte diventi una risoluzione ONU? Ma perché Mastella, se no, si sarebbe dimesso. Perché l’Italia comincerà ad impegnarsi per l’Africa con qualcosa di più che il salvadanaio a porcellino della nipote di Bertinotti? Ma perché ce lo ha gridato in faccia Bono degli U2. Perché dobbiamo essere contenti di essere italiani? Ma perché Toto Cotugno….
Ciaonè, 16 maggio 2007
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