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Generale dietro la collina

by Redazione

Molti, molti anni fa. Ascoltavo e canticchiavo le canzoni di Francesco Guccini, Fabrizio De Andrè e Giorgio Gaber. Però la prima che ho imparato a strimpellare è stata “ Generale” di De Gregori. Curioso, no?
Faccio parte di una generazione sfortunata, avessimo avuto Carmen Consoli e gli 883, sì che sarebbe stata un’altra storia.
Mi tornano in mente questi anni da solaio dell’anima leggendo la prima intervista da candidato forte alla presidenza della Conferenza Episcopale del generale a riposo Angelo Bagnasco arcivescovo di Genova e mi sono emozionato.

Ciaonè, 5 marzo 2007

Molti, molti anni fa. Ascoltavo e canticchiavo le canzoni di Francesco Guccini, Fabrizio De Andrè e Giorgio Gaber. Però la prima che ho imparato a strimpellare è stata “ Generale” di De Gregori. Curioso, no?
Faccio parte di una generazione sfortunata, avessimo avuto Carmen Consoli e gli 883, sì che sarebbe stata un’altra storia.
Mi tornano in mente questi anni da solaio dell’anima leggendo la prima intervista da candidato forte alla presidenza della Conferenza Episcopale del generale a riposo Angelo Bagnasco arcivescovo di Genova e mi sono emozionato.

Il porporato è stato per anni cappellano militare, è andato in pensione col grado di generale e deve aver conservato di quegli anni formidabili la passione per le garitte da cui si scorge il nemico e per le baionette con cui lo si infilza. Egli ha chiamato noi cattolici all’armi, alla maschia ribellione, all’obbligo di rinnovellare i fasti antichi e sempre attuali del Carso, delle Termophili, di Lepanto.

S’ode a destra uno squillo di tromba e noi rispondiamo: ”Presente!” Con le nostre scarpe di cartone, con i tascapane semivuoti, con le mani nude come armi. Eppure forti delle nostre ragioni, dei nostri valori, della vera fede. Diciamo ai nostri avversari di oggi: ”Guai a voi, anime prave”. Diremo loro domani: ”Dove eravate voi quando noi eravamo in montagna?”

Ciaonè, 5 marzo 2007


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