Come a Spoon River

A voi! A voi che passate e guardate senza vedere, a voi che conoscete l’orrida arte di parlare senza dire, di spiare senza ascoltare e senza sentire, ai vostri cervelli colpiti a morte dai pregiudizi e dalla pigrizia, dalla convenzionalità e dalla paura della solitudine, del buio e dell’ignoto. A voi, polli d’allevamento, oche da cortile, pugnaci e forti nei campi dove non c’è battaglia, annichiliti e codardi dovunque si senta odore di futuro e di sconosciuto.

Ciaonè, 1 dicembre 2006

A voi! A voi che passate e guardate senza vedere, a voi che conoscete l’orrida arte di parlare senza dire, di spiare senza ascoltare e senza sentire, ai vostri cervelli colpiti a morte dai pregiudizi e dalla pigrizia, dalla convenzionalità e dalla paura della solitudine, del buio e dell’ignoto. A voi, polli d’allevamento, oche da cortile, pugnaci e forti nei campi dove non c’è battaglia, annichiliti e codardi dovunque si senta odore di futuro e di sconosciuto. A voi che compilate giornali con internet, che infierite su chi è già caduto e temete l’ombra vostra. A voi maggioranza, che portate senza vergogna e senza domande il vostro essere tanti, senza avvedervi che se siete tanti perciò stesso siete in errore, vi chiedo di fermarvi e, per una volta, alzarvi in piedi e tacere.

Ieri, per un lungo attimo, dinanzi a tutti è passata la storia: l’uomo di Ratisbona e il Muftì di Istanbul, i dignitari dell’uomo in bianco e l’imam della Moschea blu, hanno pregato in silenzio, scagliando il potere dalle mani e cercando nel Dio che li accomuna l’aiuto ai loro limiti e al nostro smarrimento, al desiderio e alla paura di un domani che non siamo neanche certi che ci sarà. Lo hanno fatto come sarebbe piaciuto anche ad un terzo pastore, non di anime stavolta ma di uomini. Mustafà Ataturk, il laico Padre della Patria dei turchi. Uno dei pochi, dei pochissimi, a sapere che è davvero laico solo colui nei cui occhi brilla la scintilla dell’aspirazione al Cielo.

Ciaonè, 1 dicembre 2006