L’ altra Europa per Tsipras
by Redazione
di Fabrizio Molina
Nel diluvio di robetta spacciata per notizie, certe cose importanti magari sfuggono. Si è costituita, in vista delle prossime elezioni europee, una lista che si chiama L’altra Europa per Tsipras. Per chi segue poco la politica, segnalo che Tsipras è il leader greco della sinistra antagonista, quella che un tempo c’era pure da noi, ma poi è arrivato Bertinotti con i suoi cachemire, la sua erre blesa, le festicciole con Valeriona Marini, sempre seduto lì da Vespa ed è finita un po’ così, nella mesta indifferenza generale.
Ma tu pensa un po’: nel momento in cui l’Europa e l’Italia avrebbero avuto più bisogno di un po’ di sinistra, quella rompe le righe in un triste pre pensionamento. Dopo averne cercati altri che parlassero italiano almeno come seconda lingua, quelli che pensano che la sinistra ci vuole hanno pensato bene di fare una lista intitolata al baldanzoso politico greco che, recentemente venuto in Italia, pare sia rimasto colpito per come siamo messi male.
E chi ci è entrato in questa lista che adesso dovrà raccogliere almeno centocinquantamila firme per essere valida? Perlopiù galantuomini e donne perbene direi, forse solo un filino giù di moda, ma questo a loro piace tanto. C’è Barbara Spinelli, intellettuale sensibile e raffinata che capisce tutto meno che di politica, si innamora di Grillo e tanto mi pare che basti. Poi c’è Moni Ovadia, un cantante, attore, politologo, voce narrante, letterato nel week end e, si dice, anche cuoco valente. E’ bulgaro ma anche italiano, di religione ebraica ma amicone di musulmani, cattolici ma non dei neocatecumenali. Oddio, mi gira la testa. Poi c’è Luca Casarini, ex portavoce dei disobbedienti, presto dimenticato anche da chi ha la memoria più fervida. Ma si capiva che sarebbe ricicciato, perché da un po’ sta sempre in televisione e allora … Poi, tanto per dire, c’è Adriano Prosperi, valentissimo studioso che, secondo me, dovendo stare nella stessa lista con Casarini, prima di stringergli la mano, gli chiede se se l’è lavata. E poi, altri vecchi frequentatori della spiaggia di Capalbio, quella che un tempo ospitava l’intelligenza di sinistra. Bastava avere l’ombrellone vicino a quello di Veltroni e diventavi consigliere della Rai. Oggi Capalbio è un’altra cosa, molti ombrelloni restano chiusi pure a ferragosto e c’è un clima rarefatto e un po’ accasciante. Erano rimasti gli ultimi ostinati frequentatori, i bagnini li hanno cortesemente avvertiti che bisognava sgombrare e loro, senza sapere bene che fare, hanno fatto L’altra Europa per Tsipras.
Fabrizio Molina
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