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Faziosi di classe

by Redazione

Accanito e immancabile lettore di La Repubblica fin dalla prima uscita, non mi sono mai pentito di aver aderito, da indipendente, al partito di Eugenio Scalfari. Più di tutto di quel giornale ho apprezzatola profondità analitica, le argomentazioni serie e, lo confesso, persino il suo snobismo intellettuale.

Ciaonè, 17 ottobre 2006

Accanito e immancabile lettore di La Repubblica fin dalla prima uscita, non mi sono mai pentito di aver aderito, da indipendente, al partito di Eugenio Scalfari. Più di tutto di quel giornale ho apprezzatola profondità analitica, le argomentazioni serie e, lo confesso, persino il suo snobismo intellettuale.

Devo anche all’Eugenio se ho capito e scelto la fatica e l’onore di dirmi un liberale.

Questo mi ha sempre indotto a perdonare al quotidiano di Piazza Indipendenza certi tic e certe topiche  paurose prese nel tempo. Circa i tic, ripenso ai lunghi anni in cui il giornale non è uscito di lunedì, per marcare la differenza dall’intasamento plebeo dei resoconti calcistici. Provavo rabbia perché penso che le identità non si definiscano per differenza. Però perdonavo. Riguardo le topiche, ripenso all’innamoramento di Scalfari per De Mita. Capisco che egli potesse gioire del fatto che Ciriaco leggesse da solo più libri di tutti gli altri esponenti DC messi insieme, ma di qui a riporre in lui le speranze di rinnovamento italiano, ce ne corre.

Sono però già un po’ di volte, negli ultimi anni, che la accertata e persino autodichiarata faziosità del giornale ha varcato il limite. E non mi riferisco al fatto che uno starnuto di Berlusconi diventa un bombardamento di civili inermi a Bagdad, parlo piuttosto di cose come quella di oggi, dove nello strillo di prima si scrive” L’Italia entra nel Consiglio di sicurezza dell’ONU”. Ma via, è semplicemente il nostro turno da precari, un’umile presenza da operatori di call – center, dove staremo un paio d’anni, insieme a Indonesia, Belgio e Sud Africa.

Se si perde la vecchia classe e si comincia ad assomigliare a Feltri, a Fede o a Belpietro, cosa resta?

Ciaonè, 17 ottobre 2006


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