Piango!

Mi capita qualche volta di piangere dentro. Un ricordo, una nostalgia, quasi sempre un rimpianto.

Più di rado mi strazio fuori. Vorrei a volte, so che mi sentirei meglio, ma non ci riesco. Sui perché di questa difficoltà meglio sorvolare.

Ciaonè, 18 luglio 2006   

Mi capita qualche volta di piangere dentro. Un ricordo, una nostalgia, quasi sempre un rimpianto.

Più di rado mi strazio fuori. Vorrei a volte, so che mi sentirei meglio, ma non ci riesco. Sui perché di questa difficoltà meglio sorvolare.

In questo momento però, ho appena finito di piangere fuori: per il vero ho avuto un breve ma vero diluvio di lagrime, le spalle sobbalzanti e il cuore straziato dai singulti. Ho appena iniziato a riprendere fiato.

E non è stato un assalto pascoliano a sciogliermi, nessuna cavallina storna, ma l’intervistina su La Repubblica a Claudio Grassi, senatore di Rifondazione, corrente dell’Ernesto. Lo vedeste: ha l’aria di uno che ha sempre fatto i compiti, che in fabbrica ha sempre timbrato in orario, che ha fatto l’amore dopo il matrimonio, che pretende sempre la ricevuta al ristorante. Uno zucchero. Pallosetto ma senza punti deboli. E’ uno degli otto senatori ribelli che vogliono andare via subito dall’Afghanistan. Nell’intervista chiede aiuto come un naufrago; messo in mezzo dalle randellate di Prodi, dalle minacce del suo segretario Giordano, incalzato dai giornalisti. Cannonate contro Pollicino. Vorrei spendere una parola: se magari la prossima volta i leader di partito eviteranno di mettere in lista giardinieri e bambinaie di provata fede, eviteranno di inguaiare della brava gente.

Ciaonè, 18 luglio 2006