Questa, no!
by Redazione
Posted on Aprile 5, 2006
In questi cinque anni, lo stomaco mi è diventato di ferro. Ho dovuto sopportare e superare eroicamente, tutte le panzane gonfiate dai comunisti e dai loro tirapiedi contro il cavaliere. “Povero Silvio”: io l’ho spesso pensato, Cornacchione ha il merito di averlo detto.
Ciaonè, 5 aprile 2006
In questi cinque anni, lo stomaco mi è diventato di ferro. Ho dovuto sopportare e superare eroicamente, tutte le panzane gonfiate dai comunisti e dai loro tirapiedi contro il cavaliere. “Povero Silvio”: io l’ho spesso pensato, Cornacchione ha il merito di averlo detto. Ho tollerato che gli rimproverassero un inesistente conflitto di interessi, una inventata legge contro le rogatorie internazionali, che montassero una spaventevole menzogna su una presunta legge sul falso in bilancio trasformato, secondo la sinistra invidiosa, in virtù teologale. Ho trangugiato con lo stesso entusiasmo con cui si beve l’olio di merluzzo, che la cricca rossa abbia teorizzato che Berlusconi e i suoi cari si difendano dai processi piuttosto che nei processi, che abbiano negato che l’ex procuratore di Milano D’Ambrosio, in gioventù, non fosse iscritto alla associazione “ Amici della foca monaca”, come ha sempre detto, ma alle guardie rosse di Mao, sezione Porta Romana, Milano. Tutto ho sopportato. Ma che oggi sia entrata nella mia stanza una collega e cara amica e si sia sentita autorizzata a chiamarmi “coglione”, perché pensa che voterò il compagno Prodi, mi risulta intollerabile.Lei sa benissimo che ho un monolocale sfigato a picco su un crepaccio in borgata, non può pensare che io davvero voglia continuare a pagarci l’Ici.
Ciaonè, 5 aprile 2006
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