NON TI MUOVERE
by Redazione
Posted on Marzo 24, 2006
Lo ammetto: se devo decidermi ad andare al cinema, prima passo da Natalia Aspesi. Mi fido di lei.
Ad essere sinceri per il Caimano, l’ultimo di Moretti, nemmeno serviva, sarei andato comunque. Ci andrò anche stavolta. Di Moretti ho visto tutto e non tutto mi è piaciuto.
Ciaonè, 24 marzo 2006
Lo ammetto: se devo decidermi ad andare al cinema, prima passo da Natalia Aspesi. Mi fido di lei. Ad essere sinceri per il Caimano, l’ultimo di Moretti, nemmeno serviva, sarei andato comunque. Ci andrò anche stavolta. Di Moretti ho visto tutto e non tutto mi è piaciuto. Ripenso ad Ecce Bombo; allora Moretti raccontava storie e tic di una generazione, la nostra, ma non aveva idea di cosa fosse una macchina da presa. Mi hanno appassionato Sogni d’oro, La messa è finita, Caro diario. Ho ritenuto autocontemplativi Palombella rossa e Io sono un autarchico. Assolutamente insufficiente e pompato, come il Nobel a Dario Fo, La stanza del figlio. E su quest’ultimo film non ho cambiato idea nemmeno constatando che eravamo in quattro in Italia a pensarla così. Ma con Moretti, il punto è un altro. Ho scoperto con gli anni che il suo modo di essere di sinistra, facendo spesso a pezzi la sinistra, non è snobismo, non è voglia di elite, non è, come lui stesso ha detto: “mi si nota di più se….oppure se…”. Moretti vive la sua antipatia come un servizio alla sinistra, per evitarle di cadere nel burrone delle proprie certezze. Gli voglio bene per questo. Lui non è mai contro la sinistra, qualche volta la sinistra è stata contro di lui. E, quando è accaduto, era sempre la sinistra a sbagliare.
Ciaonè, 24 marzo 2006
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