La Gina
by Redazione
Posted on Febbraio 16, 2006
Conobbi la Gina anni fa. Una di quelle amicizie travolgenti e profonde che si dice tra uomo e donna non possano accadere. La ricordo così unica, così mediterranea e così internazionale.
Ciaonè, 1 agosto 2003
Conobbi la Gina anni fa. Una di quelle amicizie travolgenti e profonde che si dice tra uomo e donna non possano accadere. La ricordo così unica, così mediterranea e così internazionale. Si trasferì a Milano, la Gina. Fu un attimo: un matrimonio sbagliato, un lavoro perduto e il figlio che entra nell’Opus Dei. Una tragedia dietro l’altra. Perse la bussola, fu presa dal demone dell’autolesionismo. Da lì a votare Forza Italia, fu un passo. Io la guardavo da lontano, sempre più frastornato, sempre più impotente. Leggevamo Russel e Porci con le ali. Che ne era di lei? E di me? E della nostra generazione? Gina sembrava aver digerito tutto: la legge sulle rogatorie, quella sul falso in bilancio. Persino il lodo Schifani, purché non si pronunciasse quel nome in sua presenza. Un ultimo tratto di nobiltà. Oggi torna Scajola al governo; ma sì quello che aveva dato del rompicoglioni a Marco Biagi, qualche ora dopo che le BR lo facessero fuori. Mi scrive un amico che la Gina si è sentita male e ha vomitato. Forse sta meglio la Gina.
Ciaonè
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