Affirmative action
by Redazione
Posted on Febbraio 16, 2006
C’era un’America imperfetta che ci piaceva. Anche le sue imperfezioni ci piacevano. L’ America degli anni ’50 e ’60, dell’inizio dei movimenti per i diritti civili…
Ciaonè, 24 giugno 2003
C’era un’America imperfetta che ci piaceva. Anche le sue imperfezioni ci piacevano. L’ America degli anni ’50 e ’60, dell’inizio dei movimenti per i diritti civili. L’ America dei King e dei Kennedy, del sogno americano e della nuova frontiera. C ‘era un’America che ci piaceva ancora di più: quella di Miller, di Keruac, delle rivolte contro la guerra nel Vietnam e del luogo di ogni ricerca, ogni sperimentazione. E’ stata anche l’America dell’AFFIRMATIVE ACTION che in qualche modo diceva al mondo che l’America difende anche i diritti delle donne, di tutte le minoranze e vede la scuola come diritto dei bambini di ogni colore. Da oggi sarà sempre meno così perché questo atto a Bush lo fa proprio innervosire. Dicono che lo voglia sostituire con una Road Map, da consegnare ai negri, ai portoricani, ai disabili e agli omosessuali. Oltre, è naturale, alle donne. Tre mesi di tempo, e se non votano all’unanimità una dichiarazione di felicità, bombe per tutti.
Ciaonè
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