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by Redazione
Posted on Maggio 2, 2006
Quanto ti stimo e quanto ti detesto. Se nel sangue di questo Paese scorre qualche goccia di civiltà, io so che lo dobbiamo molto a te. Se abbiamo provato in certi anni il gusto di fare o parteggiare per una qualche battaglia civile, è a te che siamo debitori.
Ciaonè, 2 maggio 2006
Quanto ti stimo e quanto ti detesto. Se nel sangue di questo Paese scorre qualche goccia di civiltà, io so che lo dobbiamo molto a te. Se abbiamo provato in certi anni il gusto di fare o parteggiare per una qualche battaglia civile, è a te che siamo debitori. Io so che se si può anche risolvere un matrimonio finito con il divorzio invece che con l’adulterio o peggio ancora, è a te che dobbiamo riconoscenza. Se molte donne di oggi e di domani possono dire: ”194 sì, mammane no”, è a te che lo dobbiamo. Se un giorno anche qui da noi si imparerà ad attendersi più dalla ricerca scientifica che dal mago Do Nascimiento o da Vanna Marchi sarà, in buona parte, merito tuo.
Se tra qualche decennio, si riuscirà a vedere in politica qualche donna che non sia né obbediente né decorativa, sarà perché tu ed Emma avete dimostrato che quello tra donne e intelligenza non è un amore inesistente.
Poi ci sono i molti, moltissimi motivi per cui ti detesto. Per cui a volte sentir pronunciare il nome Marco Pannella, mi dà l’orticaria.
Ma oggi questi motivi non li dirò, oggi è il tuo compleanno: l’ottantesimo. Auguri Marco, per tutti quelli che verranno.
Ciaonè, 2 maggio 2006
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