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12 – 13 GIUGNO meglio andare a votare. E votare SI

by Redazione

Cari Amici,
non credo debba sorprendere se in occasione dei prossimi referendum elettorali, Nessun Luogo è Lontano raccomanda a tutti i suoi amici di andare a votare. E di votare quattro sì.
Noi restiamo quelli che siamo sempre stati: un soggetto associativo che si occupa di migrazioni, soprattutto. Ma, come sempre abbiamo detto, non ha alcun senso occuparsi di migrazioni e migranti senza rimanere in stretto collegamento con tutto quello che nella società cresce e si muove.

Ci si può occupare di migrazioni ignorando i movimenti sociali? Non si può, sarebbe un ossimoro, perché movimento e migrazioni sono di fatto sinonimi.
E noi, dopo tanti anni, assistiamo ad un inizio di risveglio della società che ci circonda; abbiamo la percezione che dopo il lungo sonno della ragione, dopo il lungo dominio dell’dea che il mondo globalizzato avesse cancellato la possibilità del cambiamento e del dissenso, ora si annunci una nuova opportunità.

Sembra di intravvedere un filo rosso che unisce tra loro fenomeni diversi, come lo sono le rivolte del  Nord Africa, gli “indignati” spagnoli e il piccolo rinascimento italiano.
Ma oltre alle differenze esistono anche sorprendenti similitudini: il cambiamento è guidato da giovani, da navigatori della rete, da un sentire laico che non brucia bandiere né si serve di religioni. Vi pare poco?
E i prossimi referendum sono un nuovo enorme passaggio di questo risveglio civico e civile: perché a dispetto di chi vuol spaccare il capello in quattro e raccontare balle, l’acqua è un bene fondamentale e malgrado noi non ce l’abbiamo certo con i privati, deve restare pubblica.

Funzionare sì ma da bene pubblico. Ecco perché i primi due sì. Poi il nucleare. Le fonti rinnovabili hanno un presente incerto e un futuro ancora da costruire ma aldilà delle fandonie, Cernobyl e Fukushima ricordano in modo impressionante a tutti noi che nessun padre può desiderare per il proprio figlio quella roba là.
Per questo il terzo sì.
Infine il legittimo impedimento. Noi dobbiamo per un attimo almeno, imparare a pronunciare dieci parole di seguito senza nominare Berlusconi, se ne siamo capaci. Proviamo!

Chi entra anche una sola volta in un’aula di Tribunale può essere preso da varie emozioni ma non può in alcun modo sfuggirgli quella parete dietro i giudici con quella scritta fatta di lettere grandi talvolta in ottone “LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI”. Credo sia importante non dimenticarla mai.
Ecco spiegato il quarto sì.

Fabrizio Molina

6 giugno 2011


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